Tempo di lettura: 2 minuti
Oggi parliamo di…vampiri! Questa leggendaria creatura immortale è conosciuta principalmente per due motivi:
Quest’ultima caratteristica ha un nome ben preciso: si chiama fotofobia e non è una prerogativa esclusiva del Conte Dracula.
Al contrario, è un sintomo vero e proprio che colpisce molte persone e viene spesso sottovalutato perché considerato banale, quando in realtà non lo è affatto.
Per proteggersi dalla fotofobia basta semplicemente indossare gli occhiali da sole o dietro a questo fastidio può esserci una situazione più complessa? In questo articolo ti spiegheremo cos’è la fotofobia, cosa la scatena e come si riconosce per poterla trattare in tempo.
La fotofobia è un sintomo: chi ne soffre mostra ipersensibilità oculare nei confronti della luce (naturale, artificiale o anche solo riflessa), evitando l’esposizione per non sentire dolore.
Per spiegarti cosa succede, ecco un semplice specchietto di anatomia dell’occhio:
Se anche uno solo di questi elementi funziona male, la modalità di ricezione viene compromessa e la luce in entrata va a sovrastimolare il nervo ottico, provocando fastidio ed eccessiva sensibilità.
Sottoponendo la questione all’unica persona in grado di risponderti: il tuo medico oculista.
Non preoccuparti: per scoprirlo serve un solo un esame oftalmologico con dei semplici test per la vista.
Ricorda di far presente al medico il tuo stile di vita (tipo e ambiente di lavoro, abitudini quotidiane, ecc) e la genetica della tua famiglia, per aiutarlo a scoprire eventuali fattori di ereditarietà.
Come leggerai più avanti, provare fastidio agli occhi dalla luce può dipendere anche da cause temporanee non particolarmente gravi. Ma rivolgiti al medico nel momento in cui sintomi come…
…persistono o diventano cronici. La fotofobia può essere, a sua volta, un sintomo di altre patologie oculari: laddove ce ne sia una in corso, una visita tempestiva aumenterà la possibilità di curarla con successo.
La fotofobia è spesso accostata all’insorgenza di altre malattie, ma a volte può comparire anche spontaneamente, ad esempio come naturale conseguenza dell’invecchiamento. Soprattutto in età avanzata, è sempre bene controllare l’evoluzione di questo sintomo perché è uno dei campanelli d’allarme del glaucoma o della cataratta.
In forma più leggera, a tutti è capitato almeno una volta di avere mal di testa e non desiderare altro che stare in silenzio e al buio. Anche in quel caso, l’intolleranza alla luce è considerata fotofobia.
Altro caso comune? Le dita nell’occhio. Durante il gioco per i bambini, durante il make-up, o semplicemente per sbaglio. Questo piccolo incidente può lesionare leggermente la cornea, la parte dell’occhio da dove entra la luce. Lavorando male, la tolleranza alla luce sarà minore.
Ne abbiamo già parlato ultimamente: l’uso scorretto delle lenti a contatto può portare a fotofobia (scopri come utilizzare al meglio le lenti a contatto)! Se non fai attenzione potresti non solo lesionare la cornea, ma anche provocarti un’infezione.
A tal proposito, se i tuoi occhi presentano rossore o secrezioni sui lati, è indice proprio di un’infezione in corso. Potrebbe essere una congiuntivite, da curare con gocce oculari e altri presidi indicati dal medico o dal farmacista.
Altre condizioni che causano fotofobia intensa:
Essendo un sintomo, la fotofobia scompare insieme alle cause che l’hanno generata: curando la malattia a cui è legata, oppure correggendo le cattive abitudini.
Per tenerti lontano dai disturbi della fotofobia, la prevenzione gioca come sempre un ruolo fondamentale. Per esempio: se per lavoro o studio sei costretto a guardare per ore il PC, quando torni a casa potresti leggere un libro invece che passare il tempo stressando i tuoi occhi – già stanchi – sullo schermo dello smartphone (o rischiare un antipatico fastidio agli occhi guardando la TV).
O ancora meglio, ascoltare della musica e sollecitare altri sensi facendo riposare la vista. L’accumulo di stress è deleterio anche per i tuoi occhi: cerca di fare passeggiate o altre attività rilassanti, anche in casa!
Essendo una condizione e non una malattia, ci sono alcuni strumenti che puoi sfruttare per sentirti meglio. Primo su tutti, un paio di occhiali da sole (con lenti polarizzate a norma di legge), che offrono una barriera meccanica e aumentano la tolleranza all’esposizione luminosa.
Ci sono lenti specifiche, chiamate lenti fotocromatiche, che servono a ridurre il riverbero della luce riflessa (ad esempio superfici vetrate, acqua o neve) e ad attenuare l’abbagliamento della vista: sono disponibili in diverse intensità e colorazioni, in base al grado di protezione di cui si ha bisogno.
Hylocchio è un sito di approfondimento sulla malattia dell’occhio secco – a cura di Ursapharm – dedicato all’informazione e alla prevenzione, attraverso articoli e consigli di medici e specialisti, per la salute e il benessere degli occhi.
Via Vittor Pisani 16
20124 Milano
Via Fatebenefratelli 10
20121 Milano
+39 02 94 75 21 25