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Glaucoma: sicuramente ne avrai già sentito parlare, e in questo articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza a riguardo. Come per tutte le patologie oculari, conoscere le cause e saper individuare i primi sintomi per tempo, è molto importante per rendere più efficaci le terapie future.
Nel caso del glaucoma, come vedrai più avanti, è praticamente fondamentale perché i danni causati da questa malattia sono irreversibili: riconoscerla e trattarla per tempo è l’unica soluzione utile.
Il glaucoma è una malattia progressiva del nervo ottico. Ciò che accade a chi ne soffre, è la riduzione del campo visivo: nella maggior parte dei casi, inizialmente si danneggia la parte più periferica, poi quella centrale. Alla fine, porta alla completa cecità se non trattato.
Ciò che causa il glaucoma è l’aumento della pressione intraoculare. Va riconosciuto, tuttavia, che l’elevata pressione intraoculare non è necessariamente l’unica causa del glaucoma.
È più corretto attribuire l’insorgenza del glaucoma ad un alterato equilibrio dei liquidi che costituiscono l’occhio, cioè l’umor acqueo.
I liquidi che riempiono l’occhio (umor acqueo) generano una pressione che, in condizioni normali, viene fatta defluire (come in un serbatoio): quando le vie di deflusso sono ostruite o non funzionano bene, la pressione diventa troppo elevata e danneggia il nervo ottico.
Il rischio di contrarre il glaucoma aumenta con l’età e con la presenza pregressa di altre condizioni e patologie (diabete, malattie oculari, miopia, interventi chirurgici), oppure, per genetica o etnia (africani e asiatici sono più propensi a svilupparlo).
La sintomatologia del glaucoma all’occhio è davvero subdola. Non per altro questa malattia viene definita silenzioso ladro della vista.
A esclusione del glaucoma acuto che si presenta improvvisamente, tutti gli altri tipi di glaucoma deteriorano lentamente e progressivamente il nervo ottico, senza causare alcun disturbo “evidente”.
Ci si rende conto del danno solo quando è già fatto, ossia quando si presentano, effettivamente, difficoltà nella vista. In particolare, il campo visivo centrale è l’ultimo ad essere colpito: quindi si tende a sottovalutare il problema della ridotta visione periferica, collegandolo ad altre problematiche minori.
In questo caso, è chiaro che la prevenzione (con controlli costanti e periodici dall’oculista) è l’unica arma.
Nel caso di glaucoma acuto invece, i sintomi che si presentano sono:
Prima di parlare della cura, parliamo della diagnosi: superati i 40, è bene effettuare visite di controllo periodiche dall’oculista, soprattutto se si ha una predisposizione genetica o malattie pregresse.
La visita medica deve essere specialistica, completa e con esami di approfondimento. Più la diagnosi è precoce, più possibilità si avranno di iniziare il trattamento prima che il danno risulti irreversibile.
Una volta diagnosticato il glaucoma, la terapia consente di monitorare l’andamento della malattia ed evitare o ritardare il più possibile la perdita totale della vista. Le visite di controllo devono mantenersi costanti, solitamente da una a tre visite l’anno.
Le terapie con l’obiettivo di contrastare gli effetti del glaucoma comprendono due strade:
La cosa in assoluto più importante quando si soffre di glaucoma all’occhio, è l’aderenza alla terapia. Abbandonare l’assunzione di farmaci (anche solo per un periodo) o interrompere il ciclo dei trattamenti prescritti, non porta alcun giovamento e rende inutile tutti gli altri interventi, permettendo alla malattia di aggravarsi (così come le sue conseguenze).
I motivi per cui un paziente potrebbe (prevalentemente anziano) non aderire correttamente alla terapia, possono essere anche indipendenti dalla sua volontà. Ad esempio:
Per rispettare la terapia assegnata, non è necessario che venga eseguita “solo” puntualmente, ma anche correttamente in termini di dosi e tempistiche. Non si deve mai interrompere una terapia per decisione autonoma, magari perché i sintomi retrocedono o si ha la sensazione di stare meglio. Consultare sempre prima un medico.
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