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Con il termine glaucoma si intende uno spettro molto ampio di malattie oculari degenerative, caratterizzate dall’aumento della pressione oculare e dal danno progressivo e irreversibile del nervo ottico, con un deterioramento visivo che può portare anche alla cecità.
Si parla pertanto di neuro-otticopatia glaucomatosa, in quanto alla base della malattia vi è la degenerazione delle strutture nervose dell’occhio che intervengono nel processo della visione.
I valori di una pressione oculare normale sono al di sotto dei 18 mmHg; essi vengono raggiunti per l’equilibrio tra la quantità di umore acqueo prodotto dal corpo ciliare e quella che defluisce attraverso il trabecolato uveosclerale, una sorta di piccola spugna posta nell’angolo iridocorneale (angolo che si genera dall’incontro dell’iride e della cornea).
L’umore acqueo è un fluido molto importante per l’occhio, in quanto ha funzioni nutritizie, lubrificanti e soprattutto biomeccaniche, essendo insieme all’umor vitreo quel fluido che consente all’occhio di mantenere la sua caratteristica forma sferica.
L’aumento della pressione oculare è dovuto all’alterazione delle strutture anatomiche deputate al drenaggio dell’umore acqueo.
I glaucomi più diffusi, circa l’80%, sono quelli primari (glaucoma cronico semplice ad angolo aperto e glaucoma cronico/acuto ad angolo stretto/chiuso), cioè non dovuti a cause individuabili, ma insorti per una malformazione primitiva delle strutture di drenaggio dell’umore acqueo.
Seguono poi i glaucomi secondari, cioè dovuti a terapia cortisonica, a diabete, a traumi oculari, a malattie infiammatorie dell’occhio, che rappresentano circa il 18-19% del totale, e i ben più rari glaucomi congeniti, circa 1-2%.
L’aumento della pressione intraoculare nelle fasi iniziali è estremamente ridotta o addirittura assente, quindi è indispensabile per i pazienti sottoporsi a visita oculistica periodica (annualmente per pazienti con fattori di rischio per glaucoma, ogni due anni per tutti gli altri).
Nelle forme croniche, sia ad angolo aperto che ad angolo stretto, la pressione oculare aumenta lentamente e a livelli non elevatissimi, ed il deterioramento della funzione visiva avviene nel corso degli anni.
Nelle forme acute la pressione intraoculare aumenta improvvisamente e a livelli molto elevati; il danno sopraggiunge anche solo dopo poche ore o giorni. In quest’ultimo caso si parla di attacco acuto di glaucoma, e si tratta essenzialmente di un glaucoma ad angolo stretto/chiuso: in questo caso il dolore è molto forte, non responsivo ai comuni antidolorifici, accompagnato da sensazione di pressione agli occhi, nausea e visione offuscata.
La diagnosi di glaucoma viene posta dopo una scrupolosa valutazione del caso clinico, ed utilizzando una serie di metodiche sofisticate ed apparecchiature precise e moderne. L’oculista esperto di glaucoma è in grado di correlare tutti i dati clinici raccolti nell’iter diagnostico, al fine di porre la corretta diagnosi di glaucoma nelle sue varie tipologie, suggerire la periodicità dei controlli futuri, consigliare la più idonea terapia per ogni singolo caso clinico.
La terapia del glaucoma mira a ridurre la pressione oculare mediante diminuzione della produzione di umor acqueo (farmaci) o aumento del deflusso dell’umore acqueo (farmaci ed interventi laser o chirurgici).
Esistono poi integratori (principalmente a base di Citicolina) che aiutano a contrastare il danno cellulare e delle fibre nervose.
Iridotomia laser: consiste nel praticare un minuscolo foro nell’iride mediante l’applicazione di un raggio laser neodimio:YAG. Viene utilizzata per la prevenzione e per la risoluzione dell’attacco acuto di glaucoma.
Trabeculoplastica laser: oggetto del trattamento laser è il trabecolato, quella spugna porosa localizzata nell’angolo iridocorneale, attraverso cui filtra l’umore acqueo. Il fine di questo trattamento è quello di aumentare il deflusso di questo liquido attraverso il trabecolato. Ne esistono di varie tipologie.
Tutte le metodiche chirurgiche, eseguibili anche in day hospital ed in anestesia locale, hanno lo stesso obiettivo: attraverso la parete dell’occhio, creare un passaggio dell’umor acqueo, che si raccoglie negli spazi sotto-congiuntivali costituendo la bozza filtrante, ben osservabile nel postoperatorio.
Storicamente, la tecnica più antica, perfezionata nel corso del tempo, è la trabeculectomia classica, da cui sono derivate numerose varianti, come l’utilizzo di farmaci antimetaboliti per ridurre il rischio di cicatrizzazione della bozza; oppure la cosiddetta chirurgia non perforante (visco-canalostomia, sclerectomia profonda) che presenta minori possibili complicanze nel post operatorio o ancora il posizionamento di valvole drenanti.
Per finire alle più recenti tecniche di Chirurgia Mini-Invasiva del glaucoma (micro invasive glaucoma surgery – MIGS), caratterizzate dal posizionamento di microscopici stent dall’intero dell’occhio, intervenendo direttamente sull’angolo camerulare: Xen, PreserFlo, ecc.
Sono un Medico chirurgo specializzato in Oftalmologia. Mi occupo principalmente di glaucoma, attività di coordinamento delle prestazioni ambulatoriali, cornea e cheratocono, oftalmologia pediatrica, patologie degli annessi oculari, chirurgia della cataratta e chirurgia oftalmoplastica. Leggi la mia biografia completa.
• sigla.org
• Mélik Parsadaniantz S, Réaux-le Goazigo A, Sapienza A, Habas C, Baudouin C. Glaucoma: A Degenerative Optic Neuropathy Related to Neuroinflammation? Cells. 2020 Feb 25;9(3):535. doi: 10.3390/cells9030535. PMID: 32106630; PMCID: PMC7140467.
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si chiama cheratocono e ne abbiamo parlato con la dott.ssa Fasciani
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